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Raggiungimento obiettivo
Il progetto
I ragazzi con disabilità intellettiva, nonostante gli stereotipi che li vedono quali "eterni bambini" asessuati, possono vivere il bisogno di avere relazioni intime e affettive, nonché il bisogno di vivere in modo autonomo svincolato da quello dei propri genitori. Esiste peraltro un diritto riconosciuto (art. 23 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità) che enfatizza il diritto a una sessualità sostenibile, ovvero a una vita sessuale e affettiva in cui le esigenze e i bisogni del singolo possano trovare una giusta canalizzazione in riferimento alle capacità di ciascuno. L'Associazione propone un percorso di educazione all'affettività rivolto ai ragazzi con disabilità intellettiva per accompagnarli nel comprendere che i propri desideri affettivi-sessuali sono leciti, che se ne può parlare e che si tratta di una dimensione positiva e non di un problema o qualcosa di cui vergognarsi o nascondere. Nel percorso, condotto da un sessuologo e diversi educatori in continuo dialogo con le famiglie, si parlerà di emozioni, diritti, corpo femminile e maschile, amore e amicizia, vita di coppia, metodi contraccettivi. Si inizierà con una parte trasversale legata alle abilità sociali (conoscenza emotiva e consapevolezza dei contatti fisici buoni o cattivi in relazione a dove avvengono, quando e con chi, anche in ragione dei dati che vedono neile persone con disabilità intellettiva la possibilità di 2/3 volte più alta, rispetto ai normotipici, di incappare in forme di violenza, molestie e abusi); successivamente, in ragione di esigenze e capacità presenti, con alcuni dei partecipanti si toccherà il tema del piacere, della conoscenza del proprio corpo e di quello dell'altro, fino ad arrivare con alcuni o con alcune coppie già costituite al tema del sesso.
